Sbirciando fra gli appunti di viaggio…

29/07/2016 Sono sul volo Casablanca – Conakry seduta sul sedile 26B. Dopo varie peripezie con il bagaglio a mano avrei potuto finalmente risposarmi un po’ … ma le mie preoccupazioni mi ronzano nella testa . Non so cosa mi aspetta ma sono disposta a vivere qualsiasi cosa mi venga incontro. Prima ho provato a leggere qualche pagina di “Caos” di Pasolini ma ho smesso perché il CAOS vero era solo dentro la mia testa !!! Ora stiamo sorvolando Agadir… l’arrivo à Conakry e previsto per l’1.30

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2/08/2016  Kankan. Siamo qui fuori Bakonko Hotel aspettando Pièrre: l’appuntamento era alle 9.00 ma conoscendo i tempi africani so che dovremmo aspettare ancora un altro po’!!! Ieri siamo partiti dà Kissidougou, abbiamo viaggiato per sette ore, percorrendo una strada sterrata fantastica… che ci ha regalato dei panorami mozzafiato.

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Io, Gabriella ed Erika siamo uscite fuori dal finestrino per sentire il vento che soffiava su noi. Dopo ben 7 ore, arrivati a Kankan, ho percepito subito la realtà diversa rispetto a quella di Kissidougou… mi ha colpito moltissimo il nome dell’ambulatorio: HEREYADOU: Terra della dignità… è bellissimo! Non so spiegare a parole cosa provo sentendo questo nome, so solo che è talmente adatto da non trovare un aggettivo che gli sia consono.

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4/08/2016 Oggi siamo stati in ambulatorio e il farmacista (Marc Tolno) mi ha chiesto di aiutarlo… e veramente buffo! Indossa sempre il solito completo verde-giallo e infatti Maurizio lo chiama Futurama!!! Devo dire che però gli africani hanno un modo strano di approcciarsi all’altro: un connubio di gentilezza e timidezza. Ieri è stata una giornata bellissima: la mattina sono stata con i bambini… sono venuti in massa e ripetevano tutto quello che dicevamo… durante il girotondo tutti volevano darmi la mano e si accalcavano tutti addosso a me, per abbracciarmi… non so quante volte sono stata travolta da quella valanga di umanità! La sera poi abbiamo fatto una riunione con l’associazione AVED. Pièrre e un vulcano! Ovunque vada lascia il segno, migliora, potenzia, vivifica.

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16/08/2016 Kissidougou. Non ho scritto molto perché siamo stati a Nongoà. Questo posto mi è piaciuto moltissimo, più delle mie aspettative… però mi ha anche molto inquietata. Laggiù ho capito meglio l’Africa… un paese che conosce benissimo la morte ma irraggia vita! L’Africa e una diciannovenne cieca che ha perso tre figli ed e incinta del quarto… la vita che sfida la morte , la speranza che sfida la rassegnazione . L’Africa e un bambino che ti prende per mano e non ti importa se quella mano è sporca, né di cosa lo sia, senti solo uno slancio di puro amore! L’Africa è una stoffa colorata… di tutti i colori dell’iride. l’Africa e un ragazzo che ha la vocazione di guarire e percorre 21 ore di auto per andare all’università, ma lo fa perché è la sua vocazione. Qui forse ho capito anch’io qual’è la mia vocazione… attraverso le ferite coperte dalle magliette strappate dei bimbi. L’Africa e correre in mezzo al fango e sporcare i tuoi vestiti del rosso dell’argilla. È anche mistero, risposte che non avrò mai, cose che non comprendo ma che ho imparato ad accettare (anche a costo di litigare con Pièrre)… in fondo si può vivere anche senza capire tutto!

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2/09/2016 Casa. Cara Guinea… caro Victor… caro Pièrre … caro Yoko… cara Simone… cara Delphine… mi rivolgo a voi per combattere la nostalgia che, imperterrita, si fa sentire da giorni. Sono passati nove giorni dal mio rientro eppure il mio pensiero vola così spesso verso di voi, che mi sembra di aver lasciato laggiù qualche pezzo di cuore . L’Africa mi ha lasciato a bocca aperta, non che prima non ne avessi sentito parlare eh! …a scuola un po’ di geografia l’ho fatta! qualche programma televisivo l’avevo visto! …però viverla, percorrerla, toccarla… è un’altra cosa! Confesso che prima di partire la mia mente ha spaziato molto. Ma come avrei mai potuto immaginare i sorrisi del bambini che, nel vederci, ci correvano incontro urlando “TU BABUU” (i bianchi!) sfoderando il sorriso di chi non finge di essere felice, lo è!? Come avrei mai potuto immaginare quell’accoglienza, quell’affetto, quell’ospitalità? In quale museo del mondo avrei mai potuto assistere a uno spettacolo simile???? Quando mai avrei assaporato la gioia che spingeva ogni persona a recarsi la domenica a pregare Dio? Anche sotto la pioggia, se non c’era spazio dentro. Tutto questo perché, sebbene conoscessi molte cose sull’Africa, mi ero documentata, non mi sarei mai immaginata uno spettacolo del genere! Io, partita con l’idea di aiutare, dare, trasmettere, sono in realtà tornata con la convinzione di aver ricevuto, e molto! Africa, sei un’ingegnante molto severa però… mi hai mostrato la tua realtà così com’è, nuda e cruda! Senza mezzi termini, senza lo zucchero che ti aiuta ad ingoiare la pillola. Gelosamente terrò sempre nel mio cuore questo viaggio, questa terra… che mi ha segnato a fuoco il cuore e ne ha corretto la rotta. Ha guarito il cuore di una ragazza talvolta troppo fredda e razionale.

Grazie Africa, per avermi insegnato che la chiave per una vita felice è fare spazio nel proprio cuore.

Benedetta

 

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